Sacrum Facere, spettacolo ispirato ai misteri dell'Altare di Isenheim. Un lavoro in cui la parola, la danza, il canto, le immagini squarciano, come lampi di una tempesta, il buio e il silenzio dell'ultima notte del pittore Mathias Grunewald. Grunewald, Maestro del rinascimento tedesco a lungo tempo dimenticato dopo la morte, riscoperto in tutta la sua grandezza solo agli inizi del secolo scorso.

La solenne e vibrante melodia gregoriana dell'antico inno di Venanzio Fortunato, il Vexilla regis, accoglie e conduce lo spettatore dentro la scena: lo studio del pittore presso l'Abbazia di Isenheim, dove, colpito dalla peste, Grunewald compì l'ossessionante opera che lo rese celebre. Da un sogno in piena notte il pittore viene richiamato alla veglia dalla forza dei ricordi e dalla ricerca di risposte alle domande della sua arte. Febbricitante, malato, ma nutrito da un intimità spirituale, in un dialogo diretto con il Cristo della Crocifissione, l'artista rivive su di sé, in un crescendo di pulsante dolore, il corpo martoriato della Passione fino al momento della suppurazione ed infine della morte. E sarà proprio la morte, che cam- mina su tacchi alti in un corpo di donna dal volto sfigurato, che lo tenterà, in una sottile lotta tra paura e seduzione, cercando di cancellare i profondi e commossi tratti umani della sua pittura.

La Crocifissione di Mathias Grunewald mette in luce, a differenza delle coeve opere rinascimentali, un Cristo raffigurato in tutta la sua straziante dimensione umana. In un intreccio formato da composizioni sonore in cui la parola recitata, cantata, ricordata, percuote come una pioggia scrosciante in cui si stagliano la durezza dei movimenti e l'urto violento di danze che esprimono la Passione del dolore e dell'amore. Qui si consuma il cammino della narrazione teatrale fino ad arrivare a momenti di rarefatta pace, raccolti dalla parola poetica, che come un filo rosso percorre l'intero testo.

Alla fine la forza drammatica e l'intensità cromatica del dipinto appariranno come l'ultimo sogno del pittore prima della morte. Sono previste due versioni dello spettacolo: il suo debutto è stato accompagnato dalla Corale Balducci di San Miniato, che ha eseguito brani gregoriani e corali di Perosi, Stella ed Elgar.

Là dove vi sia la possibilità ed il desiderio, proporremmo di far eseguire le musiche di scena ad una corale del luogo ospitante la rappresentazione, o di unirsi ai membri della Corale Balducci che ci seguirà in forma ridotta, creando una preziosa occasione per il coinvolgimento, la crescita, e lo scambio con le maestranze del territorio.

Una versione ridotta prevede le due voci recitanti in una scena minimalista. Una performance adattabile a teatri, anche all'aperto, chiese e chiostri: assume un'aria intima, quanto di ampio respiro in base allo spazio che lo accoglie.

sacrum facere (2011)

coproduzione Leele, Associazione Imagine,Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, Company Blu

regia

Katia Frese


drammaturgia

Massimiliano Bardotti, Katia Frese


interpreti

Katia Frese, Andrea Giuntini


musiche  

Coro “Monsignor Cosimo Balducci”


organista  

Matteo Venturini

(Organo a baule Nicola Puccini, op. 19)


direttore  del coro

Simone Faraoni


luci

Luca Telleschi

scarica la presentazione dello spettacolo in pdfsacrum_facere_files/Sacrum%20Facere%20brochure.pdf
scarica la rassegna stampa in pdfsacrum_facere_files/rassegna%20sacrum%20facere%20per%20sito.pdf

foto Maurizio Cattaneo

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sacrum facere
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